Con pubblicazione in data 13 luglio 2021, è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato n. 5309/2021, la quale boccia gli aumenti tariffari applicati da GORI nel periodo 2012-2015.
In favore dei comuni di Casalnuovo di Napoli, Scisciano, Angri, Roccapiemonte e Roccarainola (in rappresentanza di tutta la Rete dei Comuni per l’acqua pubblica), essa annulla la delibera ARERA (l’ente che ha l’ultima parola sulle tariffe idriche) n. 104/2016, applicando una riduzione del 30 % sui rincari effettuati in quegli anni e ordinando il rinnovo dell’istruttoria con il coinvolgimento dei Comuni ricorrenti.
Tutto ciò è stato accolto con stupore e gioia dagli attivisti della Rete Civica No Gori. Tramite i canali social dei comitati, infatti, è possibile leggere i numerosi post sulla vicenda e sugli aggiornamenti che si stanno susseguendo, anche per chi è interessato agli aspetti più tecnici. Tra le cose maggiormente rilevanti, si può annotare che il Consiglio di Distretto dell’Ente Idrico Campano, riunito per decidere sul blocco di ulteriori aumenti, ha dovuto prendere atto della sentenza confermando questo punto e adeguandosi alla nuova situazione, in favore ormai a un abbassamento delle nostre bollette.
Questi avvenimenti, anche se importanti, sono ancora un piccolo passo verso una visione più a misura d’uomo del servizio idrico, la quale potrà trovare compimento nel momento in cui si ricomincerà a parlare seriamente di ripubblicizzazione. Intanto sta iniziando a scoprirsi il velo su una gestione deficitaria che ha portato all’aumento incredibile delle tariffe, arrivate ad essere tra le più alte d’Italia.
In attesa che la sentenza porti degli effetti concreti e non solo burocratici, è possibile fare un’ultima riflessione. Economia e diritti sociali non sono mai due cose distaccate. Il pagamento del servizio idrico è giusto e doveroso, considerando che la sua gestione implica costi e lavoro, ma l’aumento spropositato delle tariffe crea immediatamente una marcata differenza tra ricchi e poveri, tra chi può pagare e chi no. Per un qualsiasi bene sfarzoso o di lusso ciò può essere accettabile, ma per gli elementi essenziali di una vita dignitosa, in primo luogo proprio l’acqua, questo ragionamento non deve essere assolutamente considerato. La speranza è quella di vedere sempre il cosiddetto “oro blu” in armonia con i principi di giustizia, solidarietà e uguaglianza di cui il mondo ha già oggi tanto bisogno.
Riascolta la puntata di CONTAGIAMOCI sull’acqua!
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